Accendiamo tutti un lumino per Andrea !

2023-04-10

Nel raccogliere l'appello di Franca Ghirardini, madre di Andrea Papi, 26 anni, strappato alla famiglia, alla fidanzata e agli amici da un evento tragico che poteva essere evitato, ci uniamo a lei nel chiedere a tutte le popolazioni che vivono nei territori di montagna di far sentire la loro voce e di non abbandonare la famiglia e la comunità di Caldes. Dobbiamo sostenerli nella loro determinazione a rendere giustizia ad Andrea.

Come atto simbolico di solidarietà e vicinanza rilanciamo l'appello che sta diffondendosi sui social affinché la sera del giorno dei funerali, mercoledi', 12 aprile, venga esposto un lumino acceso sulle finestre delle case.

Sono già pervenute adesioni anche da altri paesi alpini.

Il sito www.ruralpini.it che da oltre vent'anni denuncia il pericolo rappresentato dal progetto Life Ursus e dalla successiva gestione, si fa portavoce, nel diffondere questo appello, di singoli, comitati e associazioni che stanno facendo pervenire la loro adesione.

Prof. Michele Corti

titolare www.ruralpini.it



E adesso ?

2023-04-07

Dopo diverse aggressioni con lesioni anche gravi e numerose cadute in precipizi non altrimenti spiegabili che con una fuga precipitosa, hanno ottenuto quello che volevano e che era largamente prevedibile, il primo morto sbranato dall'orso. È toccata al povero giovane 26 enne Andrea Papi.
Un progetto in sé sconsiderato e attuato in modo goffo e farraginoso, visto che vedeva la reintroduzione di un animale sostanzialmente estinto in un territorio fortemente antropizzato e turistico senza nemmeno la previsione di un numero massimo di capi, e con captivazioni e abbattimenti di esemplari problematici o pericolosi sempre troppo lente e zoppicanti, e talvolta maldestre.

E pensare che sono passati dieci anni da quando abbiamo chiesto la legalizzazione dello spray anti orso, in un secondo momento appoggiata anche dalla Provincia, senza essere degnati di una risposta.

Questo progetto va ripensato radicalmente.
Avvocato Mario Giuliano

  




Orsi e lupi in Trentino. Chi piú ne ha piú ne metta.

2016-04-20
Mentre i trentini sono recentemente stati messi all'erta per il risveglio primaverile degli orsi (particolarmente attivi e pericolosi in questa fase), si presenta in piena valle un lupo maschio presso Castelnuovo Valsugana. Il quale non ha avuto una sorte felice visto che un autoveicolo lo ha investito, uccidendolo.
Invitiamo dunque i residenti a prestare massima cautela nel girare in zone isolate (campi, boschi, parchi), specialmente da soli, al fine di evitare lo spiacevole incontro con un branco di questi grandi e feroci predatori che...non lascerebbero scampo.

Imperversano gli orsi in Trentino

2015-10-11
Stamattina alle 5:45 una donna ha avvistato tre orsi che transitavano sul Ponte dei Servi, tra Ponte Arche e Sarche. Purtroppo non ci sono foto. Poi un orso è stato avvistato a mangiare rifiuti ad Andalo. Siamo in attesa di informazioni per avere una localizzazione precisa.

Dislocazione orsi in corso?

2015-09-07

Avvistata trappola tubo in Località Eri, sulla strada forestale che porta da Campolo alla val Nambrone, sopra Carisolo, a circa 1400 metri di quota.
Ne dobbiamo dedurre che KJ2 si sia spostata in zona di Pinzolo o che è in corso una dislocazione occulta di orsi?
Ci facciano sapere. E comunque...complimenti per l'impareggiabile camouflage !

Avv. Mario Giuliano


E l’orsa ricercata?

2015-08-17

Capisco che chi va in massa a fare le scampagnate percepisca il problema dell’orso molto meno di chi si avventura nel bosco in solitudine.

Se si guarda alle statistiche, in un anno 4 incontri ravvicinati uomo-orso con conseguenze degli attacchi più o meno gravi sono molti, anzi troppi! Non sono nè da sbeffeggiare nè da sottovalutare e più che parlarne, si sarebbero già dovute mettere in atto misure concrete di sicurezza.

Il servizio forestale non ha ancora trovato kJ2, non perchè sia difficile incontrare l’orso, ma perchè gli esperti faunistici non possono controllare quello che esattamente non monitorano. Solo una minima parte dei plantigradi è stata radio-collarata (quelli pericolosi) con batterie che durano al massimo 2 anni e gli altri orsi (più o meno aggressivi)? … Controllo e mappatura a spanne! Prova di questo è che dopo le varie rassicurazioni di tecnici e politici non è ancora stata catturata l’orsa-killer di Cadine. E io dovrei essere sicura e sentirmi tutelata da chi dice che è tutto sotto controllo, ma che non è stato ancora in grado di trovare UN orso? Per fortuna c’è ancora qualche studioso coscienzioso che senza alcun interesse, se non per la sicurezza dell’uomo, fa conoscere a chi ignora i rischi reali dell’animale. C’è sempre però qualcuno che crede di sapere già tutto e parla di terrorismo e di stupidaggini…. gli espertoni (anti progetto Life Ursus e non contro l’orso) - chiamati ironicamente dal lettore Mario - almeno hanno studiato seriamente il problema, rispetto a chi vuole a tutti i costi perorare la causa pro orso ed evocare una società più evoluta.
Non ho ancora visto pubblicate alcune mie lettere sui giornali locali, non so se per i contenuti o per un esubero di mail arrivate in redazione. Ho letto invece alcuni scritti che d’interessante avevano ben poco; ma fa parte della democrazia dare la possibilità ad ognuno di esprimere la propria opinione….cosa ultimamente non del tutto scontata. Al signor Trentini, indispettito dal continuo parlare di orso, consiglio di ignorare e non perdere il suo tempo nella lettura degli articoli rivolti a questa questione, visto che ha possibilità di scelta.

Elena Zadra

Follia. Vogliono portare gli orsi in centro a Lavis


2015-08-15

L'Adige del 15 agosto dà notizia della realizzazione da parte della Provincia di un cosiddetto "corridoio ecologico" per consentire agli animali selvatici, e quindi anche agli orsi, di attraversare agevolmente la Valle dell'Adige.

http://www.lifeten.tn.it/actions/demonstrative_actions/pagina4.html

Ora, a parte che il Trentino orientale l'orso non lo vuole, si tratta del solito progetto maldestro.

Il corridoio è infatti una specie di imbuto che converge sull'abitato di Lavis di cui attraversa una parte nel suo tratto terminale che si restringe ad imbuto e finisce all'imboccatura di una specie di canyon molto scosceso e bloccato da una diga un chilometro più a monte.

Il risultato sarà che avremo gli orsi in centro a Lavis.



Per non parlare del fatto che il corridoio ecologico attraversa la ciclabile dell'Adige e ne ricalca il percorso per diversi chilometri.

Davvero geniali. Non c'è che dire...

Vedasi questo link per altri dettagli e foto.

Avv. Mario Giuliano

Ci sentiamo dunque in obbligo di mettere all'erta la gente che passi per tale zona.


Important warning to the cyclists who travel along Adige Valley!!

At Lavis in Trentino, along Adige bikeway, precisely at the confluence of Avisio and Adige rivers, they are building a wildlife corridor which crosses the bikeway and runs along it for several kilometers. The wildlife corridor is meant to be used even by bears, so it is better avoid this part of the bikeway. 

Wichtiger Hinweis fuer Fahrraeder, die in Etschtal reisen !!

In Lavis, einige Kilometer von Trento in Nord Richtung, und genau wo sich Avisio und Etsch treffen, eine Biotopvernetzung fuer Baeren und andere Wildtiere kreuzt die Fahrradstrasse.











Le lettere integrali di Elena Zadra, sorella dell'aggredito dall'orso, Marco Zadra, a Zambana

Pubblichiamo integralmente le lettere sinora inviate (e non sempre pubblicate) ai media da Elena Zadra, sorella di Marco Zadra, aggredito e miracolato dall'orso a Zambana lo scorso 29 maggio.


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2015-06-22

Per chi ancora non si è stufato dell’orso (l’orso c’è e potrebbe succedere anche a te!)

Mi dispiace per il signore che è stufo di sentir parlare dell’orso e che redarguisce l’Adige perchè dà troppa rilevanza alla questione, ma il problema c’è e visti gli ultimi attacchi, falsi o presunti che siano, si dovrà pur discutere su una faccenda che non riguarda più il solo territorio trentino, ma ha assunto una rilevanza nazionale e anche d’oltralpe; senza parlare, ovviamente, della sicurezza di gran parte della popolazione innanzitutto trentina.
Seguo questa storia dal giorno successivo all’aggressione da parte del plantigrado ai danni di mio fratello (il podista di Zambana).
Ad ascoltare il racconto in via istituzionale c’erano il signor Antolini del Corpo Forestale che raccoglieva scrivendo le informazioni, l’assessore Dallapiccola che si dimostrava molto dispiaciuto per l’accaduto (e anche disperato al pensiero che se fosse successo a lui sarebbe morto prima per un infarto) e il dott. Groff, sostenitore e responsabile del progetto Life Ursus, che dispensava informazioni e notizie riguardanti l’orso.
Ho avuto l’impressione prima, e la conferma poi, che le due cose più importanti fossero: 1) attribuire la responsabilità della ferita non a carico del plantigrado,  2) ritornare sul luogo del “falso delitto”….il resto da sapere era quasi superfluo.
Con me, oltre a mia sorella, c’era mio fratello (il podista sfigato, sprovveduto e miracolato), il quale racconta, inizialmente con le lacrime agli occhi e con una lucidità incredibile, l’accaduto del giorno prima.
Marco ripercorre mentalmente tutto il percorso e dà delle indicazioni dettagliate su sentieri, zone, posti battuti da lui nel tentativo forsennato di sfuggire all’animale.
Nell’incontro con l’orso, racconta, lui rimane immobile (come da manuale) e comincia ad indietreggiare piano piano mentre l’orso, incurante di questo atteggiamento, gli va addosso e con una zampata lo ferisce ad un braccio. Ricorda che immediatamente non ha avuto modo nè di guardare nè di sentire la ferita perchè aveva altro a cui pensare e cioè di salvarsi la vita. A chi ancora mette in dubbio se la ferita è stata causata dall’orso o da qualche ramo del bosco suggerisco di documentarsi su stress e dolore…la paura può essere più importante, per la vittima, del male che deriva dall'organo offeso.
Riguardo ai suggerimenti delle buone regole di prevenzione per non essere attaccati dall’ursus, sfido chiunque mediamente dotato a livello intellettivo di sdraiarsi a terra fingendosi morto e ad aspettare il tragico destino senza agire; mio fratello ha fatto l’unica cosa che l’istinto di spravvivenza fa fare e cioè si è rialzato dalla caduta a terra in un nanosecondo e se l’è data a gambe levate!.Ricordo ancora il suo terrore nel rivivere quei momenti ..…correre, correre il più in fretta possibile, perchè ormai era braccato da un animale predatore.
Sicuramente ci fossi stata io al posto suo (io non corro, ma cammino e vado a funghi) mi avrebbero trovata spiaccicata giù per il dirupo, quasi avessi scelto volontariamente quella fine. Mi viene il dubbio che qualche fungaiolo abbia avuto questo tragico epilogo…..
Secondo me mio fratello dovrebbe incontrare il signor Wladimir, podista di Cadine, col quale confrontarsi sull’esperienza comune, perchè, non dimentichiamoci, che il terrore è stato lo stesso per entrambi,  e, anche se le conseguenze più gravi del signor Molinari saranno maggiormente visibili fisicamente, il trauma  porterà danni di altro genere, ma non per questo di minor spessore.
Ma sulle conseguenze sembra che il progetto Life ursus dia minor valore all’uomo piuttosto che a quello di una manza o di una capra….. sembra non siano contemplati indennizzi, al di fuori di quelli fisici per danni alle persone!
Ho seguito molte delle discussioni su quotidiani, telegiornali, radio che si sono confrontate  nelle più disparate elucubrazioni avvalorate da scienziati, politici, associazioni varie, nonchè da parte anche di chi nei boschi non ci va ma che vuole dire la sua nel nome della libertà di espressione. …Ogni tanto sarebbe il caso che ci fosse più rispetto per chi il danno lo ha subito e non solo teorizzato.
Chi inizialmente, anche senza saper niente e solo leggendo un comunicato stampa fuorviante e tendenzioso, ha deriso l’accaduto di Marco, si è dovuto ricredere dopo pochi giorni….e mi dispiace infinitamente per il signor Molinari, che è stato meno fortunato di mio fratello. A lui e alla sua famiglia va tutta la mia solidarietà, perchè le medicazioni e le infezioni sono niente al confronto del dramma e del terrore di chi ha subito l’attacco dell’orso. Vivaddio, non rientra nella quotidianità e non è di ordinaria amministrazione, anche se ce lo vogliono far credere!
Chi è pro orso probabilmente non sa neanche cosa vuol dire andare a fare una passeggiata nella natura, magari anche da solo, visto che di solito si muove in branco.
Oppure lo è perchè ci va col fucile e provvisto di anestetico.
Chi è  contro l’orso non lo è con l’animale ma col progetto che, a detta di molti dotati di buon senso, non doveva neanche partire. I non sostenitori del plantigrado non lo vogliono abbattere (forse neanche confinarlo come in uno zoo al Casteller) ma lo metterebbero in posti più adatti a lui (così anche le varie associazioni dovrebbero solo che essere contente).
A tal riguardo mi chiedo perchè questi non facciano battaglia per i diritti di animali straziati dall’orso; perchè questa disparità di trattamento?
Mi rendo conto che esistono altri problemi ben più gravi rispetto a quello dell’orso, ma a chi sta a cuore il proprio territorio e lo vuole vivere, è una faccenda di primaria importanza.
Ormai sono 20 giorni che parlo della storia dell’orso e ogni volta che mi confronto con qualcuno, lo stesso mi racconta d’incontri in prima persona o di terzi. Questi  gli spezzoni di conversazioni:

-   “ sai dove ti ho portato l’anno scorso a fare quella passeggiata? mi hanno detto che hanno visto l’orso ed anzi è arrivato anche qui in paese”
-   “ero andata alle Viote con mio marito, guardando verso il Cornetto abbiamo visto l’orsa con i cuccioli”
-   “sai che ho la casa nella zona di Lavarone…si un giorno mi si è piazzato davanti l’orso e per fortuna che avevo in mano la motosega accesa” (non preoccupatevi, l’orso è stato solo minacciato e non ferito)
-   “a pochi giorni dall’aggressione, a Zambana l’orso è arrivato in paese e ci sono le unghiate sulle porte”

e potrei continuare….e non penso che tutte le persone s’immaginino le cose…
Quindi io non andrò più in posti pericolosi come:
Maranza, Cimirlo, Bindesi, Zambana, Cadine, Vezzano, Lagolo, lago di Cei, Bordala, Lagolo, Drena, zona Bondone, zona Paganella, Lavarone, Valsugana Sella, ecc.. praticamente  gran parte del Trentino perchè come si sa, gli orsi oltre a raggiungere i 50 km in velocità, possono percorrere 50 km al giorno e il Trentino non è poi così grande!
Preferirò quindi mete dove so che non c’è stato il ripopolamento dell’ursus arctos.
Il popolo amante del  nostro territorio ha sempre più paura ad avventurarsi nei boschi… e questa non è isteria collettiva o allarmismo ingiustificato! questo è un problema sempre più presente in Trentino, sia per la sicurezza dei cittadini, che per l’immagine turistica.
Mi dispiace per chi non vuol più sentire parlare dell’orso, ma finchè non si risolve il problema, questo ci sarà sempre di più e a danno soprattutto della cittadinanza.
Evviva la libertà del Trentino!

P.S. per chi vuole saperne di più visiti il sito www.orsotrentino.blogspot.it e firmi pro referendum e petizione

Elena Zadra


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2015-08-03

Anch’io sono ambientalista e pro animali, ma l’orso … 

Se ambientalista significa aver cura dell’ambiente e propendere al suo miglioramento anch’io sono ambientalista, nel senso che mi trovo a mio agio soprattutto quando sono immersa nella natura godendo di quello che mi può offrire, rispettando le sue regole, stando attenta ai pericoli che in essa si possono celare e contribuendo, nel mio piccolo, a salvaguardarle. 

Sono animalista perché sono per la difesa degli animali e condanno chi li maltratta e li costringe a vivere in condizioni disumane. Vorrei preservare qualsiasi essere vivente e mi emoziono quando nelle mie passeggiate montane incontro scoiattoli, caprioli, marmotte e quando trovo le vipere cerco di evitarle invece di sopprimerle, nonostante i cani della mia infanzia ne siano stati vittime. Ho rifocillato ricci, pettirossi e merli (questi ultimi anche un po’ dispettosi, in realtà).

Partendo quindi da queste mie esperienze rivolte alla sopravvivenza degli altri esseri presenti in natura, mi disturba sentire le teorie supportatate da certi ambientalisti, animalisti, scienziati, politici ed ex ministri; ossia ….. ma questa gente sa di cosa sta parlando o è abituata a fare dei giri virtuali nel territorio coi propri tablet comodamente seduti in poltrona?  

Questa visione che l’animale pericoloso debba essere protetto a spada tratta nonostante le sue aggressioni ad animali e uomini è diventata ormai un refrain mediatico, quasi al limite della realtà e anche del ridicolo. Ma perché un cane se causa problemi a persone deve essere eliminato e l’orso no? anzi questi se ne va tranquillamente in giro agendo indisturbato in nome del progetto a cui appartiene, portatore di chissà quali valenze e vantaggi per l’ecosistema trentino. E perché’ invece viene denigrato, colpevolizzato e bandito dalla cultura non antropocentrica l’uomo sapiens sapiens che si difende e che ha la meglio su cotanto predatore?  

Come mai si lascia correre quando si tratta di estremisti pronti ad abbattere psicologicamente e forse anche fisicamente i signori incappati loro malgrado nell’orso? (Daniza, KJ2 e gli altri di cui non si sanno né i nomi né le generalità).  

Qui il problema si è invertito, umanizzando l’orso e orsizzando l’uomo (come proclama l’”orsologo” dell’Adige Canestrini), vale a dire qui non è l’orso ad essere in pericolo, ma lo è l’uomo e purtroppo a causa delle modifiche ambientali generate da lui stesso.  

“Mister Bear” è diventato il re indiscusso del territorio alpino, mentre l’escursionista, il fungaiolo e l’avventore del bosco si deve adeguare ad esso, una convivenza impari, costi quel che costi!  

A chi è ansioso e auspica un incontro col plantigrado, (perché sai che emozione e che bello!) posso solo che augurarglielo, a condizione però che il signore o la signora sia a distanza ravvicinata e non a quella di sicurezza, provvisto solo di apparecchiature audio e video in grado di documentare questa splendida esperienza….vedi poi quanta adrenalina gira in corpo e che tonici si diventa! Non posso che ammirare queste persone che dicono di non aver paura dell’orso, perchè immagino dotate di un invidiabile equilibrio e sangue freddo, cioè persone tutte d’un pezzo…. per lo meno prima dell’incontro!

Elena Zadra

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2015-08-10 

L’orso, il morso e il bearme 

Non so se viene più da piangereo o da ridere. Trovo a dir poco insufficienti le informazioni sul vademecum preventivo della PAT dei modelli di comportamento da attuare in caso d’incontro con l’orso.

Penso altresì che il nuovo sito “bearme”, progetto ideato da esperti in marketing e comunicazione, non sia altro che un prolungamento dei suggerimenti già promossi dalla Provincia, sondando in più il consenso tra la gente; una s.r.l. autofinanziata che divulga materiale informativo non proprio alternativo a quello istituzionale.

Vorrei ricordare che i 4 sopravvissuti all’attacco (anche se finto come ci spiegano gli esperti) del plantigrado si sono salvati solo perchè hanno agito esattamente all’opposto dii ciò che viene consigliato dai prontuari per giovani marmotte….. sdraiarsi a terra fingendosi morti… è vero che anche nella favola di Esopo “I due viandanti e l’orso” si racconta che il plantigrado non tocca i cadaveri….ma questa è favola e tali non si vuole diventare! Mettersi a terra, se si viene attaccati e rannicchiarsi in posizione fetale invita ad un suicidio premeditato che cozza con l’istinto di sopravvivenza. Mi chiedo se questo comportamento sia già stato sperimentato, visto che l’orso aggredisce per lo più animali a terra e quindi forse sarebbe meglio stare alla sua altezza.
L’animale, anche se timido e schivo, ha un comportamento imprevedibile e forse non capisce la differenza fra animali e uomini; se l’uomo si atteggia ad animale inerme l’orso vede più che un competitor una preda! E quindi è meglio spaventarlo, facendo la voce grossa e dimostrandogli che di lui non si ha paura; sicuramente i testimoni dell’incontro/scontro con l’orso ne hanno dato una prova inconfutabile e quindi non mi fido più di chi dice il contrario.  
Nel parco delle Madonie giorni fa un cinghiale ha ucciso un uomo; il più grande predatore del Trentino, per fortuna, non lo ha ancora fatto, ma questo solo per le capacità psico-fisiche dei malcapitati.  
Bisogna augurarsi la tragedia per cominciare a prendere dei provvedimenti seri, reali e noncuranti di pseudo tesi socio-filosofico-culturali che umanizzano l’orso?  
Nella confusione d’intenti di come affrontare la questione del plantigrado c’è stato chi ha trovato la propria soluzione. Un pubblicitario-albergatore di Vezzena rinnova il marchio orso (morso) per promuovere i prodotti del territorio. Quindi l’orso, per dirla come una nota pubblicità della patatina, tira e fa far soldi …. come sempre del resto! Così se si guadagna, dice lui, si placa l’odio ancestrale nei confronti dell’animale e che vuoi che sia se combina guai, anche grossi.

Elena Zadra







Livelli di efficienza inarrivabili dal soviet trentino

2015-08-10

Un orso uccide un uomo nel parco di Yellowstone. Liquidato subito. 

Il 7 agosto un uomo è stato aggredito e ucciso da un orso nel parco di Yellowstone. L'orso si è cibato delle sue carni e ne ha occultato il cadavere per potersene cibare in seguito. I Guardaparco (Rangers) ritrovano il suo cadavere il successivo 10 agosto e lo stesso giorno identificano e catturano l'orso aggressore e lo liquidano qualche giorno dopo, una volta avuti gli esami del DNA. Evidentemente siamo davanti ad un altro livello di efficienza.

http://www.ladige.it/popular/ambiente/2015/08/14/yellowstone-uccisa-lorsa-che-ha-sbranato-uomo

http://www.9news.com/story/news/nation/2015/08/10/park-rangers-yellowstone-catch-suspected-killer-bear/31405037/

Adult grizzly, cub captured at scene of deadly attack in Yellowstone park could be euthanized
 

Faccio presente che il Parco di Yellowstone è grande una volta e mezzo l'intero Trentino...

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Provincia_autonoma_di_Trento

https://it.wikipedia.org/wiki/Parco_nazionale_di_Yellowstone 


Ciononostante da noi in più due mesi non si riesce a catturare un orso in un territorio grande meno della metà del Trentino. Da noi sono incapaci o non vogliono fare?

Avv. Mario Giuliano

I colloqui di Roma. Nient'altro che scaricabarile

2015-08-03
L'avv. Mario Giuliano
Rossi e Dallapiccola tentano di far passare come un successo l'approvazione da parte del Ministero della categoria di "orso dannoso".
Ma se l'emergenza è quella degli attacchi a umani e del numero eccessivo di orsi, che c'entra la nozione di orso dannoso? Infatti non c'entra.
È solo un modo per rimescolare le carte e far sembrare che si fa qualcosa quando non si fa nulla.
Del resto la nozione di "orso dannoso" era già stata inserita nel Pacobace l'anno scorso, e se il Ministero non era d'accordo per noi non rileva, visto che in materia la nostra provincia ha addirittura potestà legislativa esclusiva, e qui si tratta invece di meri criteri gestionali, non certo di norme di legge.
Inoltre la nostra provincia ha vinto un contenzioso, attivato dal Ministero e arrivato fino al Consiglio di Stato, sulla legittimità delle ordinanze contingibili e urgenti.
Non vi è quindi alcuna necessità dell'autorizzazione del Ministero. Né per abbattere un orso pericoloso, né per abbatterne uno dannoso, né per modificare il Pacobace, né per abbattere in via contingibile e urgente un certo numero di orsi che sono evidentemente in soprannumero e quindi rendono pericoloso il territorio.
Quello che è chiaro, quindi, è che non si vuole assumersi la responsabilità di scelte che non siano condivise da tutti per non tirarsi addosso le ire degli animalisti.

È invece ora e tempo, prima che muoia qualcuno, che la politica si affranchi dai tecnici che finora hanno tirato le fila di questo carrozzone e che, ora, è dimostrato che non sono all'altezza e vanno pertanto rimossi, e con loro va rimosso il loro discutibile operato.
 
Avv. Mario Giuliano

Numerosi avvistamenti e tracce dell'orso sul Calisio. A due passi da Trento. Nonostante la provincia neghi.

2015-08-02

Escremento d'orso (si veda figura a lato) fotografata il 7 giugno sulla strada forestale che dalla provinciale Martignano-Montevaccino porta al Rifugio Monte Calisio. Poco più a valle c'è un deposito di sale del Servizio Strade, visitato più volte dall'orso. Siamo a 3,7km da Piazza del Duomo in linea d'aria !
E guarda caso, pochi giorni fa un orso è stato avvistato col binocolo da un abitante di Gardolo a poche centinaia di metri.

We receive and publish this picture of the shit of a bear taken on June 7th on the Forest Road which leads to the Mount Calisio Hut from the  Martignano-Montevaccino Provincial Road. A few meters downhill is located a salt deposit of the Road Maintainance Service which was visited several times by the bear. The place is located 3,7 km from the very center of Trento.
A few days ago the bear was spotted with a binocular from Gardolo, a few hundreds of meters away.