L'avv. Giuliano sollecita al Ministero la liberalizzazione dello spray anti-orso.

2014-08-18
 
Egregio Ministro,
dati i recenti fatti di aggressioni a escursionisti avvenute in Trentino, sono con la presente a sollecitare la modifica del regolamento sullo spray al peperoncino già richiesta più di un anno fa, in modo da consentire la libera vendita anche degli spray anti orso.
Se li usano in tutto il mondo non si vede perché non si possano vendere liberamente anche da noi, visto che ve ne è la necessità.
Leggono per conoscenza Presidente e Assessori interessati della Provincia di Trento.
Linko qui di seguito la lettera per comodità:
Con osservanza.
Avv. Mario Giuliano

E due. Secondo attacco dell'orso all'uomo quest'anno.

2014-08-16 

Rossi tenta invano di ridurre il danno d'immagine e di scriminare la responsabilità della PAT.
 
Il giorno di ferragosto un cercatore di funghi di Pinzolo, Daniele Maturi, si è imbattuto fortuitamente in un'orsa che vigilava sui suoi piccoli ed è stato repentinamente aggredito riportando ferite alla mano, alla schiena e ad un ginocchio, suturate con 40 punti.
Non si capisce peraltro per quale motivo alcuni giornali locali abbiano riportato la notizia che il ferito si sarebbe appostato dietro un albero per osservare la cucciolata nella quale si era imbattuto.
Sembra la solita illazione volta a criminalizzare la vittima, atteggiamento propagandistico che si qualifica da solo.
Il Presidente della PAT Rossi ha immediatamente rilasciato dichiarazioni preannunciando un provvedimento di cattura ed eventuale abbattimento dell'esemplare ormai chiaramente problematico, e chiedendo al Ministero maggiori “competenze” nella gestione dell'orso e un contingentamento del numero degli stessi.
Meglio tardi che mai si potrebbe dire, non conoscendo i trascorsi. Vale però la pena di ricordare che la reintroduzione dell'orso è stata effettuata dal Parco Adamello Brenta, in questo caso sì con un chiaro abuso delle sue competenze (il Parco può infatti disporre del suo territorio, non certo programmare una reintroduzione di animali che sia fin dall'inizio programmata per estendersi al territorio dell'intera regione e anche oltre), ma il progetto è stato poi preso in carico, e quindi avallato, dalla stessa Provincia di Trento. Appare quindi paradossale che oggi si chiedano al Ministero maggiori competenze.
Il protocollo per la gestione dell'orso c'è già, si chiama PACOBACE, è stato finora largamente ignorato proprio dalla PAT, e prevede già la cattura e l'abbattimento di esemplari cosiddetti problematici.
Di fronte a un pericolo gli enti pubblici hanno il dovere di intervenire subito, senza giri di walzer di pareri e ricorsi, altrimenti eventuali vittime saranno penalmente imputate a chi di dovere a titolo di omissione.
Qui sotto i link ad alcuni articoli e commenti sulla vicenda: