2013-07-02
Viste le sempre più frequenti incursioni predatorie dell'orso in Trentino (leggasi in Cronaca), il 2 luglio 2013 l'avv. Mario Giuliano invia la seguente istanza al Ministero degli Interni.
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Al
Ministro dell'Interno
On. avv. Angelino Alfano
Piazza Viminale 1
00184 ROMA
RACCOMANDATA A.R.
Oggetto:
Richiesta modifica regolamento DM Interno 12 maggio 2011 n. 103 per la
sicurezza di escursionisti e lavoratori della montagna.
Onorevole
Ministro,
come
Lei forse saprà, da una decina d'anni in Trentino è stato reintrodotto l'orso bruno,
che precedentemente era praticamente estinto.
Attualmente
i capi censiti sono 43, come da tabella e grafico tratto dal Rapporto Orso
2012, che allego (doc. 1).
Inizialmente
introdotto in 10 esemplari nel Trentino occidentale (anzi nel Parco Adamello
Brenta), l'orso ha raggiunto una popolazione ragguardevole e ha ormai
sconfinato anche nel Trentino orientale, superando autostrada e ferrovia, che
si pensava ostacoli invalicabili, come da dichiarazione del dirigente del
Servizio Foreste della P.A.T. sul quotidiano Trentino del 1 luglio 2013 (doc.2). Nello stesso articolo vi è la notizia di avvistamenti dell'orso sulla
Marzola, montagna a 5 km da Trento in linea d'aria, e nei pressi del popoloso
sobborgo di Povo.
Si
allega la mappa, tratta sempre dal Rapporto Orso 2012, degli 882 avvistamenti
visuali e fotografici dell'anno scorso, radiotelemetria esclusa (doc. 3), che
già evidenzia sconfinamenti nel Trentino orientale.
Altri
recenti avvistamenti in prossimità di popolosi insediamenti umani sono quelli
segnalati dal quotidiano L'Adige del 2 giugno 2013 (doc. 4), che riferisce la
distruzione di alcune arnie nei pressi di Montagnaga, piccolo borgo turistico a
4 km in linea d'aria da Pergine Valsugana, e dallo stesso quotidiano del 28
giugno 2013 (doc. 5), che riferisce di due incursioni dell'orso al Lago di Cei,
a 7 km in linea d'aria da Rovereto.
Frequenti
sono le notizie di capi di bestiame sbranati dall'orso, di arnie distrutte, di
incidenti stradali causati dal plantigrado e anche di incontri con escursionisti,
i quali ultimi finora non sembra abbiano avuto conseguenze per l'incolumità
delle persone coinvolte. Ciononostante grande è l'allarme sociale. A titolo
puramente esemplificativo si allegano alcuni degli articoli comparsi negli
ultimi sei mesi (docc. 6, 7, 8, 9, 10).
Quanto
alla incolumità delle persone si è usata la forma dubitativa in quanto
l'interrogazione n. 2126 del 24 settembre 2010 del Gruppo Consiliare Lega Nord
del Consiglio Provinciale della P.A.T. ipotizza che due escursionisti siano
morti cadendo in un dirupo perché inseguiti dall'orso (doc.11a e 11b).
Anche
altre forze politiche da tempo hanno formulato interrogazioni in merito alla
questione orso in Consiglio Provinciale. A titolo puramente esemplificativo si
allegano le interrogazioni n. 2118 del 1 ottobre 2010 del Consigliere
Giovanazzi di Amministrare il Trentino (doc.12a e 12b), la numero 2029 del 6
settembre 2010 del Consigliere Dominici del Gruppo del Partito Autonomista
Trentino Tirolese (doc.13a e 13b), la numero 2599 del 18 febbraio 2011 del
Consigliere Morandini del Gruppo PdL (doc.14a e 14b). Interrogazioni alle quali la
Giunta ha fornito risposte del tutto insoddisfacenti, conformemente
all'approccio ideologico-propagandistico del governo provinciale.
La
politica del governo provinciale è infatti quella di utilizzare l'orso come
brand commerciale, irresponsabilmente disinformando la popolazione sui reali
pericoli.
Su
tutti i mezzi di Trentino Trasporti campeggia infatti il logo costituito da una
zampa d'orso stilizzata con artigli (doc. 15), ed è questo solo uno dei
numerosi esempi.
Quanto
poi alla disinformazione eclatanti sono gli slogan dell'allegato poster
patinato (doc. 16), dove l'orso viene ridotto a un cartone animato (ha
condiviso le grotte con i nostri avi), viene falsificata la realtà storica (le
montagne con i nostri padri), e infine un animale feroce viene paragonato a un
peluche (e le culle con in nostri figli).
Sul
suo sito internet ufficiale (doc. 17) la P.A.T. ammette bensì che l'orso può
essere pericoloso in determinate circostanze, negando però sempre che l'orso
possa avere comportamenti predatori nei confronti dell'uomo, come invece è
avvenuto anche recentemente ed è stato documentato dall'allegato articolo del
Prof. Michele Corti, docente di zootecnia montana all'Università di Milano
(doc. 18).
Recentemente
il Ministro, con il Decreto citato in oggetto, ha disciplinato gli spray al
peperoncino per autodifesa di libera vendita.
Un
prodotto con tali caratteristiche non è efficace per difendersi dall'orso,
esistendo però sul mercato estero prodotti idonei a tale scopo. Si allega la
descrizione di uno di tali prodotti a titolo di esempio (doc.19a e 19b). Come si vede
dalle caratteristiche lo spray anti-orso deve avere una capacità 10-15 volte
maggiore di quella per difesa personale e una gittata 4 volte maggiore.
Pertanto
si chiede di congruamente modificare il regolamento in oggetto in modo da
consentire quantomeno a escursionisti e lavoratori della montagna di dotarsi in
regime di libera vendita di spray al peperoncino anti-orso, in particolare
portando, per tale uso, la capacità a 400 g e la gittata a 12 metri (mi sembra
che siano questi i due punti principali, vedranno poi i tecnici del ministero
se sono necessarie altre modifiche).
Cordiali
saluti.
Trento,
2 luglio 2013.
(avv.
Mario Giuliano)