No… è in giù, METRO
CUBO ha le zampe anteriori corte…però fa comunque i 40-50 all’ora cioè come
Usain Bolt.
Però si sa, la paura fa
i 90 e allora ci prova…
Il terreno stavolta è
morbido, adatto alle proprie scarpe tanto odiate. E’ altresì molto ripido e
normalmente ci andrebbe giù solo con la corda doppia, ma le circostanze fanno
si che non si stia a sottilizzare e si lancia cercando di frenare aggrappandosi
a qualsiasi cosa spunti dal terreno.
Le spalle stranamente
non cedono, ci prova una, ma i muscoli sono ben tesi e la tengono al proprio
posto,, le caviglie miracolosamente restano integre, non gli pare vero…e METRO
CUBO?
Lo tallona, gli fa
sentire il suo alito sul collo, borbotta, se la ride sotto i baffi, corri,
corri stupido animale con due gambe, proprio se volessi ti prenderei, ti
abbatterei con un sol colpo ben assestato in mezzo alla schiena….ma non ne ho
intenzione, a me basta farti capire che non c’è trippa per gatti…
E il podista: “ guarda
che l’ho capito, non so come dirtelo, non lo conosco l’orsese, non sono mica un
politico io, potresti gentilmente smetterla d’inseguirmi? Anche perchè sono uno
scattista, anche 20 anni fa facevo bene solo i primi 60 metri.
Mi sembra addirittura
di averti dato qualche metro e sono sull’orlo di una forra (notare che ormai
gli dò del tu, il ghiaccio si è rotto) e mi aggrappo su un albero finalmente
resistente facendogli il giro come una ballerina di lapdance e a quel punto
faccio anch’io la voce grossa, d’altronde ho un buon timbro di voce, ne sono
sempre andato fiero….
Mi lesiono quasi le
corde vocali (go ancor en po’ de raspeghin) ma esce qualcosa di buono, mi
faccio paura da solo.
E METRO CUBO el dis
:”sto chi l’è mat, quasi, vara, el laso star, divertì me son divertì, pò go da
nar su al Cason e me son anca slontanà masa, per cui meio che torne endrè, che
pò magari me scavezo na zata zo per chi, son miga mona!
Trentino DOC eh METRO
CUBO, nato “chi” e ci tiene a farlo notare a maggior ragione che i “soi” i è
extracomunitari
O la mama l’è
trentina? Non si sa, l’unico caso in cui non si è sicuri della maternità,
incredibile!
E INCREDIBILE, la mama
non riconosce il proprio figliolo, com’elo possibile?
E allora la mamma
domanda al podista: “ma com elo sto putelot, valo ben de corp? Magnelo? Ti no
te ghe piasi miga eh? La se preoccupa, l’è normale…
Torniamo brevemente al
podista. Incurante del fatto che METRO CUBO si sta disinteressando di lui e che
si tratta in fondo di un “falso attacco”, si tuffa letteralmente nella forra…e
anca chi la ghe va ben.
Poi passa il torrente
e risale la muschiosa e friabile parete meglio di Manolo e con la compagnia di
una simpatica ferita (infertagli maldestramente da METRO CUBO o dai rami della
boscaglia, boh, chissà, chi lo sa…. e soprattutto che importanza ha) profonda 2
cm e lunga 10 (vedi foto) e ricoperta di substrato. Così, per mettere almeno
una valle tra lui e METRO CUBO….
Poi con le scarse
nozioni di orientista che ha a disposizione, traccia una linea immaginaria che
lo porti in paese, all’auto e finalmente giunge al sentiero e con quel briciolo
di adrenalina che gli rimane percorre l’ultimo tratto pensando che magari anche
METRO CUBO ha voglia di una scampagnata in paese e si potrebbero reincontrare
alla confluenza dell’imbuto.
E allora il podista,
che ha ha che ridicolo - non si chiama nemmeno Davide e non mangia la Golia, si
prende due pietre in mano e si fa coraggio guardingo fra i dedali nei pressi
della chiesa, guarda nel sottopassaggio (ma benedetto….è dall’altra parte che
dovrai guardarti alle spalle) e giunge all’auto, monta dentro, parte e fa 300
metri, ma poi si rende conto sarebbe un peccato schiantarsi proprio ora, in più
senza cintura… e allora chiama i cari cuginetti, i quali montano in macchina
senza indugio pensando probabilmente…..chissà che cosa avrà combinato stavolta
quell’incauto del nostro cuginone, boh, boh, non ha voluto dircelo, ha un po’
il fiatone, caduta in bici forse, ma parla ed è cosciente, questo è
l’importante.
Ora il podista, a
breve 42enne non pensa che tutti lo prendano sul serio, in fondo c’è ancora
libertà di pensiero, no? E soprattutto ognuno può esprimere quello che vuole,
di canali ce ne sono tanti al giorno d’oggi, no?
A chi non immaginerà
il podista dice: “beati loro. E ricorda che lui non ha mai chiesto e imposto di
credere a quella che giustamente può essere definita la “storia dell’orso”.
In fondo il podista
aveva già avuto i suoi 15 minuti di popolarità e non ne voleva altra, perchè in
fin dei conti è un po’ come METRO CUBO, i due si assomigliano un pochino, è
schivo e riservato, fa parte un po’ della genia degli orsi trentini e due gambe
mi sa….
I giornalisti l’hanno
capito subito, mica sono scemi, anzi hanno pure ringraziato, che l’orso
trentino podista li ha lasciati fuori dal cancello e non hanno mica
approfittato della situazione favorevole in cui si aprivano le porte. Perchè
forse si sono immedesimati nell’orso trentino podista e hanno umanamente
desistito dal farsi raccontare a poche ore di distanza di come sono realmente
accadute le cose. O perche, forse, a
loro non interessava sapere di chi era realmente figlio METRO CUBO , facendogli
l’esame del DNA, ma come stesse realmente il podista, parlargli, sentire dalla
sua voce il racconto e, magari, perchè no, assicurarsi che non sia un mitomane
o che non sia ammattito in seguito.
Ringrazio quindi i
giornalisti tutti che hanno suonato al campanello, in particolare chi mi ha
dato del podista, quale aspirerei di essere, particolarmente gentile.