IL GOMBLOTTO!

2015-03-03

Troviamo importante e di notevole interesse il seguente bel pezzo di Roberto Siconolfi.

IL GOMBLOTTO!
Avrei voluto attendere che questa vicenda facesse il suo corso, dimostrando nelle sedi appropriate che tutti i castelli di carte hanno un unico destino ... crollare miseramente, ma non ce l’ho proprio fatta a leggere l’ennesima versione, l’ennesima calunnia non supportata dai fatti, l’ennesima uscita della serie “so esattamente come sono andate le cose”.
Roberto Siconolfi
And the oscar goes to ... AIDAA con l’articolo
Questa è una delle tante versioni che dal 15 di agosto ad oggi si sono succcedute nei blog, nelle pagine di facebook, nei tweet, negli articoli di giornali e nelle ricostruzioni televisive ... manca ancora all’appello il plastico di Bruno Vespa sull’accaduto e poi mi sembra che non manchi più niente.
La cosa che accomuna tutte queste versioni è la falsità delle dichiarazioni e delle lesionidi Daniele Maturi, ma sopratutto il fatto che ognuno si dica sicuro e certo al 100% della propria versione riportata. Quindi, o siamo davanti ad una pluralità di verità che fa pensare a universi paralleli di Asimoviana memoria che per qualche disastro cosmico si siano fusi nello stesso giorno e nello stesso tempo in quel dei boschi intorno a Pinzolo, o alla più grande raccolta di castronerie che la fervida mente malata di personaggi più o meno animalvisti integralisti sia riuscita a partorire.
Penso che una qualsiasi persona, dotata anche di modesta intelligenza, sia in grado di smontare pezzo per pezzo queste fantasiose ricostruzioni, facendosi semplici domande alla portata di tutti senza necessariamente scomodare il blasonato Sherlock Holmes con le sue brillanti deduzioni lontane anni luce dai ragionamenti dei comuni mortali.
Separiamo per intanto le varie “verità” in due grandi filoni :
1) Daniele Maturi si è trovato effettivamente faccia a faccia con l’orsa.
Al primo filone appartengono tutti quelli che non mettono in dubbio che l’incontro sia effettivamente avvenuto, ma mettono in dubbio che sia avvenuto come è stato raccontato.
Abbiamo :
  • Il club dei fotoreporter, che incolpano Daniele di essersi fermato a fare delle foto naturalistiche,
  • Il club dei wrestler, che incolpano Daniele di aver aggredito e malmenato l’orsa,
  • Il club degli esperti forestali, che incolpano Daniele di non aver messo in atto le procedure consigliate in caso di incontro con un orso, e
  • Il club dei disneyani, che incolpano Daniele di aver voluto prendere in braccio uno degli orsetti per coccolarlo.
A cercare un denominatore comune a tutte queste “verità” bisognerebbe ipotizzare che Daniele, recatosi nel bosco per cercare funghi, si trovi davanti l’occasione per fare una foto degna della copertina del National Geographic, si metta nella posizione migliore per scattare (dietro un albero) ma poi guardando l’inquadratura noti che qualcosa non è proprio come vorrebbe. Uno degli orsetti sembra sia girato di spalle mentre dorme e quindi Daniele cerchi di prenderlo in braccio per metterlo in una posizione migliore per lo scatto, nel frattempo si faccia viva l’orsa che non gradisce che gli fotografino i piccoli per questioni di privacy e per questo venga picchiarla con pugni e calci. Alla fine, visto l’insistenza dell’orsa, Daniele decida di scappare per salvarsi la vita senza nemmeno pensare a fare il finto morto a terra per essere lasciato in pace.
Ovviamente gli appartenenti a questo filone portano come prova a supporto delle fotografie in cui viene mostrato un uomo ridotto a brandelli dall’attacco di un orso, per dimostrare che l’uomo contro l’orso non avrebbe nessuna possibilità di scampo. Ovviamente, si omette di specificare che le foto in questione sono relative all’attacco di un orso polare che, quando è adulto, pesa circa 500/600 kg con esemplari che arrivano a pesare anche 800 kg, mentre l’orsa Daniza era un orso bruno che pesava dagli 80 ai 100 kg (vedi il Rapporto Orso della privincia di Trento nei vari anni di rilevazione), un peso analogo a quello di Daniele ... in un incontro di lotta sarebbero nella stessa categoria di peso, ma l’orso avrebbe dalla sua denti ed artigli letali.
Ulteriori prove a supporto sono le ferite fasciate e l’abbigliamento mostrato alle telecamere, che vengno analizzate fotogramma per fotogramma come nemmeno il team di CSI saprebbe fare. Peccato che al momento nessuno sia riuscito a dimostrare che Daniele non abbia sul suo arto inferiore i “famosi” 40 punti tanto citati e apostrofati come “semplici graffi”. Questi 40 punti di sutura sono il cardine su cui far ruotare tutta la carovana di interpretazioni. Ma purtroppo in questo caso le “verità” contraddicono se stesse, perchè se fosse vero che le ferite si rivelassero ad un esame dei “semplici graffi” prenderebbe corpo l’ipotesi che Daniele alla fine non sia stato percepito dall’orsa come pericolo (come invece da sempre hanno dichiarato per giustificare il comportamento aggressivo della mamma che difende i cuccioli) ma come un intruso semplicemente da allontanare e non da uccidere. Ciò confermerebbe un comportamento di Daniele in linea con la guida della forestale in caso di incontro con l’orso. Tutto sommato quindi converrebbe ai più che i 40 punti di sutura ci siano davvero, avvalorerebbero un comportamento di Daniele non corretto (non si è finto morto per non essere aggredito)  ma di contro sdoganerebbero l’ordinanza di cattura (altamente contestata in prima battuta) emessa per portare l’orsa in cattività a causa del suo comportamento (a suo carico ci sarebbero parecchie uccisioni di animali da allevamento e altri incontri ravvicinati con l’uomo documentati in anni di rilevazioni e riportati sempre nelRapporto Orso). Mi piacerebbe vedere di persona a chi, attaccato da un’orsa e con una situazione quindi di enorme stress e concitazione, verrebbe in mente di gettarsi a terra inerme coprendosi con le mani il collo aspettando che un plantigrado decida se considerarlo ancora un pericolo o no. Siccome Daniele ha sempre dichiarato di essersi mosso per allontanarsi, possiamo accusarlo di essere la causa della morte di Daniza e dell’abbandono dei suoi cuccioli per aver fatto quello che probabilmente avrebbe fatto il 99% delle personein una simile situazione ? Il resto possiamo catalogarlo come legittima difesa, a meno che, per non so quale principio, doveva lasciare la natura fare il suo corso lasciandosi dilaniare dall’orsa senza nemmeno opporre resistenza (come avrebbero voluto i detrattori leggendo i commenti qua e là).
2) Daniele Maturi si è inventato tutto.
A questo secondo filone appartengono la maggioranza dei “complottisti”, sport molto comune ai frequentatori dei social network. Se poi uniamo insieme un animalista e un complottista otteniamo una miscela che si infiamma facilmente ed è quasi impossibile estinguere anche davanti all’evidenza dei fatti.
Gli animalcomplottisti sostengono che l’attacco dell’orsa sia tutta un’invenzione per :
  • Incrementare la superficie sciistica del comprensorio Pinzolo-Madonna di Campiglio
  • Incrementare le finanze della famiglia Maturi grazie al risarcimento da mille e una notte che verrebbe intascato
Pensiamoci un attimo ... giusto per capire il “nulla” che stà dietro a queste accuse e facciamoci una semplice domanda ... può la morte di un orso sbloccare come per magia un progetto fermo ?
Ma non diamoci subito una risposta, prima analizziamo cosa è successo in questi anni in cui l’orso è stato introdotto. Basta leggere la sezione “storia” del sito delle Funivie di Pinzolo  (http://www.doss.to/societa_/storia ) per scopire che ci sono stati ampliamenti nel 2009(allungamento pista Cioca), nel 2010 (nuova telecabina Tulot e pista omonima combinata alla via DoloMitica) e nel 2011 (collegamento delle piste Pinzolo con quelle di Madonna di Campiglio) ... e durante questi anni Daniza e gli altri orsi bazzicavano già quelle zone da tempo. Ecco che allora l’orso diventa un elemento marginale, gli interessi economici gli passano sopra come una mandria di bufali passa sopra una prateria ... è inutile adesso dare anche la risposta più scontata alla domanda di prima, e cioè : NO visto che morto uno ce ne sarebbero altri 50/60 da abbattere per togliere definitivamente il problema.
E giusto per capire ulteriormente il “nulla” che stà dietro alle accuse, facciamoci una nuova semplice domanda ... può una società chiedere ad un proprio dipendente di mettere in piedi un tale complotto per favorire il proprio business ? Anche qui non diamoci subito una risposta, ma vediamo un tale complotto di cosa avrebbe bisogno. A parte la compiacenza di un dipendente fidato (mica che in futuro questo spiffera tutto o peggio ancora organizza un ricatto), serve la collaborazione anche del personale dell’Ospedale di Tione. Qui si parla dimedici e di infermieri in servizio quel giorno, perchè un tale fatto attirerebbe subito l’attenzione e la versione dovrebbe essere unanime, i documenti di ricovero dovrebbero essere tutti falsificati (e con un tale dispiegamento di persone competenti ci si dimenticherebbe di riportare la profilassi antirabbica sui documenti ufficiali di ricovero ? sarebbero veramente dei polli alle prime armi) ed i famosi 40 punti di sutura dovrebbero essere fatti di proposito per dare corpo a quanto trascritto ... altrimenti al primo controllo cadrebbe tutto sputtanando una marea di gente. Ma non basta, sono coinvolte anche persone autorevoli della forestale ed esponenti politici, quindi il complotto dal semplice dipendente necessita anche di una serie di attori e comprimari veramente vasto. In questo caso, invece di rispondere alla domanda di prima voglio rispondere con un’altra domanda :Ma non sarebbe stato più semplice eliminare l’orsa e gli orsetti senza rumore, senza coinvolgere nessuno e far si che tutto questo entrasse a far parte del paragrafo “orsi scomparsi” nel Rapporto Orso del 2015 ?
E giusto per rimanere sul tema “il nulla che stà dietro alle accuse”, vorrei fare un ultima e semplice domanda ... può un paese che vive di turismo mettere in atto un complotto di questo tipo facendo serpeggiare la paura tra i villeggianti proprio il 15 Agosto nel pieno della stagione turistica ? Penso che qualunque tipo di intelligenza sia in grado di rispondere in modo autonomo a questa domanda ... ma evidentemente qualcuno non se l’è nemmeno posta.
Prendiamo in considerazione per un momento la fantasiosa ipotesi che Daniele Maturi abbia fatto tutto questo per un suo tornaconto personale.  Si è parlato di 100.000 euro di rimborso senza citare nessuna fonte ufficiale, ma prendiamola pure per buona questa cifra. Quindi per 100.000 euro si può pensare di fingere un attacco. Specifico fingere perchè a meno che uno non sia preda di una disperazione devastante per cause economiche, basta essere nel pieno delle proprie facoltà mentali e capaci di intendere e di volere per capire che andare a mani nude a sfidare la sorte in un corpo a corpo con un’orsa sia veramente un’ipotesi così lontana dalla realtà quanto i viaggi dell’astronave Enterprise. Per imbastire un piano del genere, come già spiegato in precedenza, si ha bisogno di complici ... non basta farsi un taglio con un qualsiasi oggetto contundente e presentarsi al pronto soccorso con un bel racconto per essere creduti. Ci sono protocolli da seguire, indagini da condurre, sarebbe facile sbugiardare una cosa del genere a meno che le ferite non siano state fatte effettivamente da un’orsa. Quindi Daniele avrebbe dovuto coinvolgere per lo meno lo stesso numero di persone citate prima e, per avere la loro complicità prima ed il loro silenzio dopo (teniamo presente il rischio che queste persone si prenderebbero per la loro carriera professionale nel malaugurato caso che tutto fosse portato a galla) avrebbe dovuto sacrificare una buona fetta del suo rimborso (senza dimenticare che la complicità si compra in anticipo rispetto ad un eventuale ipotetico rimborso). Avreste realizzato una macchinazione così complicata "per un pugno di dollari” ?
Il finale di questa storia non è ancora scritto purtroppo, perchè c’è in giro gente che prende per buono qualunque cosa che gli venga propinata e confezionata in modo da solleticare i propri pruriti personali. Nessuno che si faccia le più elementari domande, nessuno che si prenda il tempo necessario affinchè i pochi neuroni che servono a capire l’intera vicenda si possano mettere in moto.
Tutto corre sul filo del più becero animal-integralismo che ha come obiettivo finale eliminare l’essere umano non-vegano a favore del più empatico animale !
Roberto Siconolfi

L'orso (M4) è in Bassa Valsugana !

2014-11-04
Tocca al Giornale di Vicenza dare prontamente una notizia che mette in guardia gli abitanti della Bassa Valsugana dalle incursioni degli orsi. Identificato come l'orso M4, il maschio aggressivo di 8 anni che quest'estate ha fatto razzia di mucche sull'altopiano dei 7 comuni, ora è  sceso in valle spinto da freddo e fame. Ovviamente la notizia, giunta poi anche attraverso il quotidiano il Trentino, ha suscitato notevole preoccupazione fra gli abitanti di Selva di Grigno dove, in un campo di mais, sono state trovate delle impronte del plantigrado dopo essere stato visto chiaramente dai forestali coi riflettori durante la notte come riportato dall'articolo del Giornale di Vicenza.

L'orso M4 torna a fare paura in Altopiano

Quattro giorni dopo la notizia arriva anche su L'Adige, peraltro in forma di breve, mentre da altre fonti già filtrano ulteriori dettagli. In particolare il Giorno dell'Alto Adige, dà notizia che l'orso ha devastato un campo di mele e che i forestali non intendono intraprendere alcuna azione limitandosi ad attendere che l'orso vada in letargo. La Lega Nord trentina interviene e sulla questione ha presentato un'interrogazione in Consiglio Provinciale.

Dal territorio giunge poi la notizia che L'orso M4 è stato di nuovo avvistato a Enego dopo il suo soggiorno a Selva di Grigno dove, ma nessuno lo rende noto, ha tentato di sfondare la porta di una stalla dove era custodito un cavallo.

Visto tali documentate incursioni dell'orso in Bassa Valsugana, ci sentiamo in obbligo di avvisare gli abitanti a fare molta attenzione ed evitare di frequentare boschi e campi, anche nei dintorni dei paesi, soprattutto nella stagione invernale in cui il plantigrado, per motivi climatici e di fame, tende a scendere nel fondovalle. E, per parte nostra, avevamo già evidenziato che l'orso in letargo potrebbe non andarci affatto, come già accaduto nello scorso inverno. Aggiungiamo inoltre che il PACOBACE non prevede affatto che si attenda il letargo quando si devono invece adottare azioni concrete (radiocollare, cattura o abbattimento). La vicenda è solo l'ennesima dimostrazione di come questa gestione burocratica degli orsi non sia all'altezza della situazione.



I nipotini di Trasimaco giocherellano con le parole ignorando il dolo eventuale. Garantire il beneficio del dubbio a un orso è totalitario.

2014-09-25
Ero convinto che l'orsa che aggredí Sisinio Zanella il 25 maggio fosse Daniza. Poi sono andato a riguardarmi la sua intervista. E' un'altra orsa!
Infatti Zanella riferisce che i forestali gli hanno detto trattarsi di un'orsa cui il maschio ha ammazzato due cuccioli su tre. Quindi non era Daniza. Il che significa che abbiamo un altro orso pericoloso ancora in circolazione.
La Provincia, per giustificare la sua inerzia pur a fronte di un fatto increscioso, ha liquidato l'episodio come “falso attacco”, cosa che mi è sembrata surreale, anche se in linea con l'ideologia dei suoi esperti, ispirati dalle massime cautele e riguardi per una bestia e da conseguente grave noncuranza per gli umani, solo camuffata dietro a vuote parole.
Se uno viene aggredito da un orso che lo atterra e riesce a farlo desistere solo con cinquanta violente bastonate, non credo si possa parlare di falso attacco. Se io saltassi addosso a qualcuno e lo faccessi cadere a terra digrignando i denti minacciosamente non ci sarebbe nessun giudice che mi assolverebbe dicendo che il mio sarebbe stato solo un “falso attacco”.
L'orso invece viene assolto dai cosiddetti “esperti” della Provincia, che poi così sapienti non sono, se non in sofismi, visto che invece i professori da me consultati dicono esattamente il contrario, e in toni niente affatto sfumati.

Eirik Granqvist.
Zoological Museum of the University of Helsinki
Helsinki, Finland
Eirik Granqvist, già direttore del Museo Zoologico dell'Università di Helsinky, ora consulente dell'Unesco, ha risposto così al mio quesito: “L'uomo ha avuto molta fortuna a sopravvivere, questo genere di attacchi è sovente mortale. Valerius Geist è probabilmente la migliore fonte di informazioni riguardo ai cosiddetti falsi attacchi. Secondo me se l'orso ferisce l'uomo, se danneggia i suoi vestiti, o se tenta di atterrarlo si tratta di vero attacco. Solo chi ha una mentalità totalitaria può garantire il beneficio del dubbio ad un orso”. Valerius Geist, Professore Emerito di Scienze dell'Ambiente all'Università di Calgary, ha rincarato la dose: “L'affermazione del governo provinciale del Trentino è errata. L'attacco è stato portato da un orso privo di esperienza di uccisione di umani, ma è stato determinato e persistente. Mario ha ragione”.

Valerius Geist, Professore Emerito
Scienze dell'Ambiente all'Università di Calgary
Calgary, Canada

Quindi che la Provincia la finisca di dedicarsi alla sofistica interessata e catturi quell'orsa, che è evidentemente pericolosa. Se non lo fa e quell'orsa uccide qualcuno, la Giunta Provinciale e i suoi cosiddetti esperti risponderanno di omicidio volontario per dolo eventuale. Potrebbe essere configurato tale reato anche nel caso di un orso che uccide qualcuno senza aver palesato prima la sua pericolosità. Se però la pericolosità è conclamata, come in questo caso, direi che non ci sono dubbi. Mi farò carico di stilare personalmente la denuncia, anche alla luce delle illuminanti dichiarazioni rese recentemente dal Presidente dei Cacciatori Trentini Sassudelli, funzionario dell'Ufficio Statistico del Servizio Agricoltura della Provincia, il quale ha riferito essere stato a suo tempo valutato il rischio di un incidente mortale, giudicato basso e quindi accettabile. E infatti in merito è stata stipulata una polizza assicurativa e approvato un regolamento per la liquidazione degli indennizzi, che comprende anche la causa morte. L'accettazione del rischio, per quanto basso, è dolo eventuale.


Avv. Mario Giuliano



Questa la corrispondenza con i suddetti esperti:

Hi Lynda,
maybe you can help me with this. 
In order to minimize its responsibility, the provincial government of Trentino often qualifies as "false attacks" the aggressive behaviour of the bears. 
In particular they maintained it was a false attack what happened on May 25th, when a man was attacked by a bear, was downed by her, there was phisical contact, and the man could survive only by violently bludgeoning for 50 times the bear with a woodden stock.
In my opinion such a fact cannot be defined as a "false attack".
Thanks for the attention. 
Ciao, Mario 
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"The man had a very great chance to stay alive. Such attacks are generally deadly. It is not a question of a false attack but a very deadly one! We have had such attacks in Finland and Sweden recently but the attacked person could not tell any details since he was found dead." 
Eirik Granqvist 
Former chief conservator of the Zoological Museum of the University of Helsinki. 
Former director of natural history museums. 
Organiser of museum taxidermists education in China and Thailand. 
Adviser for UNESCO.   

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"Val Geist is probably the best source of info about "false attacks."  It is not a false attack, in my opinion, if the animal draws blood on the human, and or tears his clothes, and tries to knock the human off his feet.  That is a "real" attack." 


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"I think others are perhaps more qualified than I to address this, but many large predators "false attack," or as I have read Dr. Geist refers to it often as "prey testing". 
Now for a half "snigger." So what are people to do, wait to be attacked and then say, "Yeah, I wasn't sure it was a "false attack" or a real one?" 
Only Totalitarians would give the benefit of the doubt to the bear ! "" 

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"The claim of the provincial government in Trentino is in error. The attack was that of a bear inexperienced in killing humans, and it was a determined, persistent attack. Mario is correct. There are two good book out on bear attacks, and somebody should translate them into Italian." Sincerely, Val Geist 

The classic is by my colleague Stephen Herrero 1985. Bear Attacks, produced by Nick Lyons Books, published by Winchester Press 0-8329-0377-9ISBN, and James Gary Shelton 1998 Bear Attacks the Deadly Truth, Pogany Productions, Hagensborg, BC, Canada ISBN 0-9698099-1-3. This is actually Shelton's second book on bear attacks.  Stephen Stringham's 2007  Bear Viewing in Alaska is also excellent.

Best regards, Val Geist

Tribù pagane e bisogni del sacro.

2014-09-12
[3:07:18 PM] Mario Giuliano: http://americanart.si.edu/collections/search/artwork/?id=4271Con Daniza è successa una cosa che non era capitata con Bruno o con la povera orsa annegata a Molveno, credo per il semplice motivo che sono passati pochi anni, ma anche per le circostanze davvero eccezionali della vicenda. Con Daniza l'orso è tornato a pieno titolo animale totemico incarnando la nostalgia di sacro di una folta tribù pagana dei nostri tempi. L'animale temuto e venerato, ucciso e (proprio per questo) divinizzato, capro espiatorio collocato sul suo totem al di sopra degli umani e degli altri animali e assurto a simbolo di maternità universale non è più un orso come tanti inserito in un normale benché complesso rapporto ecologico. E' vittima sacrale dopo essere stato simbolo di violenza e di potenza e di fertilità. Gli innumerevoli animali domestici da lui sbranati non contano, sono vittime dovute al totem; l'innocente (un tempo) passeggiata nel bosco alla ricerca di funghi diventa superamento del confine del sacro, dove il totem regna con i suoi cuccioli; l'uccisione per mano di un potere costituito chiama in correità un intero popolo (i "trentini"), secondo schemi ahinoi ben noti, che per fortuna, ripetendosi in farsa, prevedono l'espiazione attraverso una pioggia di disdette di settimane bianche. E così via...Non giudico, constato. E confesso a mia volta un sottile, irrazionale turbamento per l'accaduto.

Marcello Bonazza

I frutti avvelenati di una propaganda disneyana

2014-09-12
Dopo aver giocherellato per 15 anni con un brand pericoloso ed aver fatto disinformazione a tamburo battente, la Provincia raccoglie i frutti avvelenati di quella propaganda, venendo ampiamente censurata sui media, con commenti vergognosi di diversi soggetti anche istituzionali, per un intervento che non può neppure definirsi maldestramente eseguito, data l'età dell'orsa, e che anzi era ampiamente tardivo.
Altro che caccia efferata per un mese e stupidaggini consimili!
Daniza si era da tempo segnalata come eccessivamente confidente ed era da mesi da considerarsi pericolosa. Con l'aggressione a Maturi la sua pericolosità era conclamata.
L'ordinanza della PAT, quindi, non solo non era eccessiva, ma era dovuta, non è stata eseguita con l'appropriata sollecitudine, e comunque era ed è incompleta per pura piaggeria dovuta a un atteggiamento politically correct del tutto fuori luogo, che causerà ulteriori danni, anche di immagine alla stessa Provincia.
I cuccioli infatti, sui quali così tanto si è fatto leva sui media, andavano anche essi catturati, e non solo per salvaguardarne la sopravvivenza, ma anche perché, se sopravvivono, diventeranno sicuramente orsi pericolosi, avendo visto la madre aggredire un uomo e avendo partecipato con la stessa a numerose predazioni in prossimità dei centri abitati.
Certo è più comodo lasciarli liberi, piuttosto che metterli al Casteller ed essere oggetto dell'assedio dei fanatici animalisti, così non si fa la cattiva figura di chi arresta i bambini, e si può sempre confidare nel fatto che questi non sopravvivano. Però tutto ciò non c'entra nulla con la tanto sbandierata serietà del progetto, che non c'è mai stata e adesso è possibile apprezzarne la follia.
Speriamo non si debba arrivare al primo morto per veder ripensare un progetto che non ha alcun senso.
A quel punto sarà tardi, anche per gli autori dello stesso e per coloro che si ostinano a non volerlo ridimensionare.

Avv. Mario Giuliano