Voci senza filtro da Pinzolo

2014-09-02
Laura Zanetti, rappresentate trentina e 'inviata speciale' di Ruralpini, sabato scorso ha raccolto dal vivo - durante la manifestazione delle "giovenche di razza Rendena" - una serie di mini-interviste ad allevatori trentini e veneti e residenti locali in merito ai grandi predatori.
 
La sfilata delle giovenche di Razza Rendena il 30 agosto scorso è stata l'occasione per conoscere le opinioni di alcuni allevatori locali e veneti in merito alle complesse vicende causate dall'introduzione dei grandi predatori, come nel caso dell'orso in Trentino attraverso il progetto Life Ursus o del lupo nelle montagne della Lessinia veneta da dove ci è stato segnalato che in questi ultimi 15 giorni sono state sbranate 15 tra manze , manzette e vitelli nelle malghe di Bosacochiesanuova, Erbezzo e Ala di Trento.
Sono delle brevi interviste che rispecchiano un malessere sempre più diffuso tra i piccoli e medi allevatori di montagna, ma anche tra i comuni cittadini che si vedono espropriati dei loro boschi, limitata la loro libertà, per la paura di improvvise aggressioni da parte dei plantigradi che dopo dieci anni dall'avvio del progetto si sono quintuplicati.

Iniziamo con il racconto di Cricini Maurizio di Gazzo Padovano a cui seguiranno in ordine quelli dei vari intervistati a Pinzolo tra allevatori e comuni residenti:

Ho le vacche a Buso Fondo una malga di Gallio. Per me l'orso è un soggetto da eliminare. Sia chiaro, la colpa non è dell'orso, ma di chi l'ha introdotto. Le faccio un esempio se vuole un po' banale: quando uno prende il vizio di rubare una gallina, difficilmente smette. E così è per l'orso per motivi di alimentazione. Il gusto del sangue ce l'ha in bocca e nessuno glielo toglie. Prego solo il Signore che prima o poi non sbrani un uomo!”.

Scorazzini Modesto(anni 81) di Vigo Rendena:
sull'orso siamo tutti contrari. Sono diventati troppi e sono pericolosi per chi va a funghi, per la donna che va sul suo maso. La soluzione è riportarli nei luoghi da dove sono venuti, altrimenti sarà la zootecnia a morire. La domanda che mi pongo è questa: dobbiamo essere noi a andar via dai nostri masi , sempre tenuti bene, o l'orso?”

Allevatore anonimo di Gazzo Padovano:
Ho portato le mie vacche a malga Laste basse nel vicentino. Fortunatamente le mie sono salve, ma quest'anno ne ho viste ben 17 sbranate (esattamente 45 giorni fa) nella zona del Mandriolo quando ero andato a recuperare una mia vitella, fulminata da una saetta. Il malghese è un certo Spiler di Villa Verla ( Vi) che ha smalgato prima del tempo. Abbiamo tutti una gran paura.”

Terzi Nicola (anni 18) di Spiazzo Rendena:
Sono salumiere. Sì, da quando c'è l'orso tutto qui è cambiato. Non ci sentiamo più liberi di andare in un bosco. L'ho visto e mi ha fatto paura”.

Sandri Dario di Bresimo:
La situazione è quello che ho denunciato in passato. Anzi sta peggiorando perché i forestali hanno convinto gli allevatori a non denunciare alla stampa gli episodi di predazione. Questa stagione a Malga Larese nel comune di Bresimo abbiamo dovuto recuperare tutti i cavalli e riportarli in basso: erano spaventati dall'orso. In val di Rabbi hanno prodotto un video che documenta che ci sono state 15 pecore sbranate e 20 disperse. In val d'Ultimo a metà agosto si è dovuto smonticare tutte le pecore perchè attaccate dai lupi”.

Ferrari Giovanni (anni 74) malghese a Malga Valcrestia- Val Rendena:
Ho paura solo alla sera quando son in giro con le bestie per radunarle per la mungitura”.

Allevatore anonimo di Pinzolo:
L'orso è sempre qui che gira anche di notte. Fino a 10 anni fa pecore e capre erano animali liberi, ora è impossibile. Poi è arrivato anche il lupo che ha sbranato 5 capre a malga Zeledria, vicino a campo Carlo Magno. La categoria dei contadini, vorrei precisarlo da sempre ama gli animali. Tutti gli animali. E considerano l'orso un'altra vittima di questo assurdo progetto”.

Albergatore anonimo di Campiglio:
Sono sempre più convinto che servono dei recinti di almeno 100 ettari dove i plantigradi possano essere sfamati con gli avanzi dei macelli e qualche quintale di mele di seconda.”

Letizia ( anni 10) di Strembo:
Io ho paura perchè sono una scout e se incontriamo un orso quassù siamo quaranta bambini con soli quattro adulti che ci sorvegliano”.

Comandante della Forestale ( non ha fornito le sue generalità):
“Ci stanno! Sono belli!

Nella Pio (anni 71) di Carisolo:
Peter Krock, si diceva fosse una spia russa, portò qui due cuccioli a Carisolo. Lo ricordo. Ora sono davvero troppi. Daniza ora è a Bocenago con i suoi piccoli. L'ho saputo da un forestale. Ha sbranato in questi giorni altre due bestie. Finché non ci scappa il morto! Quando un animale diventa pericoloso bisogna fare selezione come si fa con tutti gli animali selvatici”.

Luigino Collini anziano di Sant'Antonio di Mavignola:
Abbiamo tante storie sull'orso qui nei tempo passati. Si dovrebbero raccoglierle così la gente capirebbe perché ad un certo punto sono stati eliminati. Magari quest'inverno mi metto a scriverle e poi gliele mando”.

Gloria Paoli ( anni 55) di Pinzolo:
Sono tra le fondatrici del Comitato antiorso. Ad un certo punto ho dovuto togliermi ufficialmente perché quando mio figlio Enrico Leonardi ha iniziato le pratiche per chiedere i finanziamenti per mettere su una stalla con 130 capi di capre mi è arrivato questo SMS anonimo che ancora conservo e le faccio leggere: Ma non ti vergogni, dopo le firme contro l'orso! Mandi tuo figlio per i contributi in provincia dall'Assessore alle Foreste che è anche l'Assessore all'Agricoltura?”

Elena Fastini ( anni 54) di Pinzolo:
Sono anch'io una fondatrice del Comitato antiorso. Sia chiaro: non ce l'abbiamo con l'orso ma con il progetto Life Ursus. Che non ha più senso. Non ne possiamo più. E pure l'orso è penalizzato. Noi abbiamo rispetto di tutti gli animali. La soluzione è una sola: riportarli nei luoghi da dove sono venuti e dimezzarli da subito. E' una situazione davvero schizofrenica: i politici ci chiudono gli utilissimi ospedali di provincia e sperperano montagne di soldi per una progetto che era fallimentare sin dall'inizio.”

Cassiera del Tendone ( anonima):
cosa penso dell'orso? Che i boschi sono nostri!” 

(per gentile concessione di Ruralpini