IL GOMBLOTTO (Parte II) !

2015-06-13

Ecco la seconda parte (qui la prima) de Il Gomblotto di Roberto Siconolfi.

Il Gomblotto (Parte II) !
di Roberto Siconolfi
Abbiamo un uomo che corre su un sentiero di montagna, a pochi metri da strade e centri abitati, con il suo fedele amico, un cane che divide con lui questo momento di pace e tranquillità.
Roberto Siconolfi
E' fortunato, perchè abitando in montagna, ha a portata di mano scenari naturali mozzafiato in cui immergersi, lontano dalla routine quotidiana e dallo stress del lavoro. E' lui, il suo cane con cui condivide volentieri questa esperienza e la natura che lo circonda.
Non imbraccia armi, non è la prima volta che corre su quel sentiero che conosce bene, la sua intenzione non è quella di dar fastidio agli animali ma solo di sentire sotto i suoi passi la terra, quella terra che gli permette di lasciar libera la mente di inseguire pensieri altrimenti sopiti.
Con tutta onestà, questa persona è da condannare perchè stà facendo quello che la stragrande maggioranza ritiene sia una attività salutare ? Ci riempiono le orecchie a 360 gradi che l'uomo non conduce più una vita salutare, che è diventato sedentario, mangia male, passa più tempo in auto che a curarsi della sua salute e del suo corpo ... poi ... si condanna un comportamento che dovrebbe essere proprio quello che medici, salutisti e quant'altro continuano a suggerire come viatico per una esistenza migliore ?
Come al solito, frange estremiste di movimenti pseudo-animalisti (più che tenere al benessere degli animali tengono al malessere degli esseri umani augurandogli le peggiori nefandezze) si schierano compatti nel puntare il dito accusatore verso la persona descritta sopra, come se fare quell'attività fosse la cosa peggiore dopo l'avvento del Nazismo. Io non so in che modo vivano quelle persone, ma personalmente mi fa invidia uno che quasi dietro casa ha la possibilità di un contatto così "intimo" con la natura.
Quindi non sarebbe dovuto andare a correre, ne portarsi dietro il cane (perchè anche lui potrebbe scatenare l'aggressità plantigrada), ma sopratutto, non doveva andare senza l'indispensabile campanellino, che non è la fatina di Peter Pan, ma l'elemento salvavitache verrà presto prodotto in migliaia di esemplari e venduto alla modica cifra di 6 euro dalla Provincia di Trento. Poco importa se dal suo racconto emerge che ha reagito all'iniziale spavento agitando le mani e mettendosi ad urlare, come fra l'altro suggerito tra gli espedienti per far scappare l'orso, sicuramente l'avrà detto per pararsi il culo. Si perchè i signori sopra citati parlano sempre illuminati da certezze incrollabili, forse hanno poteri divinatori che riescono a leggere la mente umana come un libro aperto, avendo accesso privilegiato alla sola e unica verità che guarda caso tende sempre ad accusare l'aggredito imputandogli di tutto e di più.
Paradossalmente è come se, sapendo che la strada asfaltata è frequentata da pericolossissime autovetture (migliaia di morti e feriti all'anno per incidenti), io la attraversassi lo stesso non indossando un giubbotto catarifrangente che mi renda visibile con ogni condizione di tempo e ora del giorno. Nel momento in cui dovessi venire investito, magari sulle striscie pedonali, mi si scaglierebbero pure addosso perchè reo di non essere rimasto a casa a frequentare posti più consoni a dei pedoni come il divano in salotto. Dispiace tirare in ballo un fatto tragico, ma quando a Roma poco tempo fa, un auto a velocità folle si è schiantata su delle persone uccidendo una donna (madre di due figli), non ho letto una levata di scudi contro questa poveretta perchè frequentava un postopericoloso come il ciglio di una strada, e non ho letto proclami di gioia quando il suo investitore, prima rinchiuso in galera, è stato rilasciato pochi giorni dopo ... eppure ... è quello che stà succedendo per l'attuale avvenimento.
Ovviamente la prima obiezione è che i due fatti sono completamente diversi, e non si può paragonare un guidatore assassino ad un orso spaventato che cerca di tutelare il suo territorio.
Ma siamo così sicuri che l'orso fosse spaventato ? Non avendo la versione dell'orso si possono solo fare delle ipotesiL'orso ha timore dell'uomo per cui non lo attacca a meno di sentirsi minacciato, questa è l'asserzione più gettonata. Il racconto però narra di un attaccoalle spalle, quindi l'uomo non stava avvicinandosi all'orso proponendosi come una possibile minaccia, ma si stava allontanando. L'orso percepisce un pericolo in un essere che si stà allontanando da lui ?
Non lo sapremo mai a meno di non trovare il modo di far testimoniare l'orso, ma proprio per questo credo di non dire una eresia se cito l'articolo 27 della Costituzione Italiana riguardo la Presunzione di Innocenza, stà quindi a chi accusa tirare fuori le prove che l'attività che era in corso sulle pendici del Monte Bondone  ha portato ad un comportamento aggressivo dell'orso, in mancanza di quelle chi oggi stà vomitando ogni genere di insulto gratuito dovrebbe avere il pudore di starsene almeno zitto. Punto !