L'avvocato Mario Giuliano critica l'atteggiamento della provincia di Trento nei confronti del dilagante problema dell'orso. Subito intervento politico.

2015-06-27
L'avvocato Mario Giuliano.
Dopo la trasmissione del 25 giugno di Trentino in Diretta con la presenza di Dallapiccola e Negra (in un contesto ovviamente marchettaro di assenza di contraddittorio), direi che sarebbe matura anche una richiesta di dimissioni di Dallapiccola.
L'assessore ed il presidente WWF, di concerto, fanno illazioni su una presenza di cuccioli nei casi Zadra e Molinari, di cui non vi è alcun riscontro, al fine di asseverare la ridicola tesi che si tratti di falsi attacchi, pur in presenza di lesioni anche gravi. Se l'aggredito riporta non solo lesioni, ma anche danni ai vestiti, se viene atterrato, o se l'attacco è persistente, non si può parlare di falso attacco, come ho da tempo dimostrato avvalendomi della consulenza di scienziati di livello internazionale (Val Geist e Eirik Granquist). Non di Groff o di Genovesi.

Ebbene questi piccoli personaggi non si rendono neppure conto che rappresentare come falso attacco un attacco con lesioni gravi ovviamente rappresenta una realtà ancora peggiore, non migliore. Ma loro, si sa, essendo nipotini di Goebbels e seguendo supinamente le istruzioni tentano solo di giocare con le parole, ignorando la realtà, la quale, beffardamente, puntualmente si incarica di dar loro torto.

L'anno scorso su Zanella si era glissato, ma anche quello era un attacco. E quell'orsa è ancora in circolazione. Si era poi proditoriamente infamato nella maniera più abietta Maturi. E oggi in qualche misura si riconosce, sempre però sotto la fasulla etichetta del falso attacco, nonostante persistenza e ferite. Alle allusioni nei comunicati ufficiali, che scatenano i fanatici, si aggiungono quelle sotto banco, infami, dei forestali, che ben conosciamo. E si aggiunge un trattamento sanitario peggiore di un paese africano, per cui Maturi rischia di perdere la gamba per le infezioni e il trattamento iniziale troppo sommario, evidentemente ordinato da qualcuno per non sollevare troppo rumore.

Quest'anno Zadra. Ancora classificato come falso attacco, nonostante persistenza e ferite. Anche in questo caso non si rinuncia alle allusioni diffamatorie nei comunicati stampa. E anche qui trattamento sanitario sommario con complicazioni, però fortunatamente la ferita è meno grave. Emerge tuttavia che non esiste un protocollo sanitario per le ferite da aggressione di orso (a 15 anni dalla reintroduzione) e che comunque in generale non si ritiene necessaria una profilassi antirabbica perché portatrici sarebbero solo le volpi. Anche qui ho dimostrato che in Canada in caso di attacco di orso si procede immediatamente a profilassi antirabbica per sicurezza, anche qualora l'orso sia stato abbattuto, visto che per i risultati delle analisi occorre qualche giorno. Non parliamo proprio se l'orso non è stato abbattuto e quindi non è possibile fare le analisi come nei nostri casi. La Provincia non sa neanche quanti orsi ci siano però ritiene che siano sani. Un bell'atto di fede.

Una settimana dopo il caso Zadra la Provincia presenta in pompa magna la sua iniziativa: dei bei cartelli di avviso con le solite indicazioni lacunose che disconoscono comportamenti predatori dell'orso, non danno alcuna indicazione in caso di attacco, e in caso di aggressività si limitano a dire di sdraiarsi per terra.


Vladimir Molinari devastato da morsi e zampate dell'orso.
Peccato che passano pochi giorni e viene aggredito Molinari. Stavolta le lesioni sono gravi. Ciononostante non si rinuncia alla tattica infame delle allusioni diffamatorie. È sempre colpa della vittima. Mai dell'orso. Giá, un’amministrazione “pubblica” che fa acqua da tutte le parti. Però, data la gravità delle lesioni, si adotta l'ordinanza di cattura, nella quale si afferma che si tratta di attacco e che anche il caso Zadra è un attacco vero e proprio e quindi l'orsa, che si dà per scontato sia la stessa senza alcun riscontro, va catturata.

Poi, siccome la LAV suggerisce i campanellini, servilmente li si supporta e vengono perfino donati dalla Cassa Rurale ai bambini in partenza per le colonie estive. Subito arrivano le autorevoli critiche dei Prof. Corti e del rinomato conservazionista Mocchi, che mettono sull'avviso che l'uso dei campanellini potrebbe essere non solo inefficace, ma perfino controproducente, dato che il bestiame predato è fornito di analoghi presidi e quindi l'orso potrebbe pavlovianamente associare il suono di un campanello al cibo.

E qui veniamo alla grottesca trasmissione del 25 giugno di RTTR

Evidente fin dalle domande iniziali la combine. Il messaggio che deve passare, perché secondo loro rassicurante, è che siano tutti falsi attacchi. Si basano solo sul verbo disinformativo del PNAB stile Goebbles, basato unicamente sulle parole. Falso attacco dovrebbe essere locuzione rassicurante, secondo loro, anche se si trattasse di una totale falsità oggettiva e scientifica, e anche nelle sue conseguenze fattuali non sia granché confortante, date le lesioni subite da Molinari. A proposito dello sventurato Molinari quello che disgusta di questi figuri è che prestino solo formale ossequio alla vittima, salvo poi infamarla facendo illazioni sul cane (che era al guinzaglio), sulla condotta di alzare le mani e urlare (consigliata dal CFS e di dimostrata efficacia dato filmato di National Geographic in internet) e perfino sul fatto di trovarsi a BEN 3 KM DA CADINE NEL FITTO DEL BOSCO (su una strada forestale). Cadine è a 2 km in linea d'aria da Trento e tutti gli abitanti di Cadine hanno testimoniato, nelle interviste del TG3, che su quella strada ci vanno tuttti a fare escursioni, anche con bambini. Però l'assessore Dallapiccola, infingardo, tenta di farlo passare come un posto remoto nel fitto del bosco. Si vergogni e torni a curare vacche e pecore.

Quale sarebbe ordunque la soluzione secondo questi signori? Andare in montagna con la radiolina, facendo rumore, sempre in gruppo.

Quindi la montagna, secondo loro, a causa di questa ingombrante presenza, che loro non sono capaci minimamente di gestire, si può ormai vivere solo in modalità Rimini? Alla modalità spirituale e silenziosa di esperienza della montagna dobbiamo rinunciare, a meno di accettare di essere vittime dei loro sacrifici umani. Infatti nessuno ha parlato, nonostante la cosa fosse ben nota, della mia petizione sullo spray anti-orso al peperoncino. E perché parlare di radioline e non di una cosa banale come una bomboletta di spray? Perché si vuole l'uomo inerme di fronte alla bestia. Questo è neoprimitivismo (oltretutto burocratico) della specie più rozza e incivile.

Senza spray molta gente in montagna non ci andrà più, e gli altri ci andranno armati o di ideologia pro ursina (e quindi spero francamente che chi ci rimetterà le penne sarà uno di loro), oppure di armi da fuoco, che data anche questa trasmissione è benissimo possibile portare, cariche, anche solo con porto d'armi per uso sportivo o venatorio, visto che la stessa amministrazione, per mezzo dell'assessore competente, ammette che vi è una situazione di stato di necessità.

Infatti l'assessore, dopo aver ulteriormente fantasticato sulle radioline e similari, è costretto ad ammettere che i campanelli non sono la panacea (anche se cerca goffamente di far sembrare stupidi i molto pertinenti rilievi di Corti, Zunino e Mocchi ...e sul punto la conduttrice ruffiana ride in sottofondo), ma che non li usa nessun allevatore. Il giorno dopo si è assistito su internet a un profluvio di foto e filmati che lo smentivano nella maniera più crassa.

Ma in finale l'assessore smentisce pure la tattica di sdraiarsi e fare il morto dicendo che è una delle tante amenità di ogni ordine e modo suggerite dagli esperti che scaturiscono dalle crepe dei muri. Il che è molto interessante visto che questo consiglio lo aveva scritto la PAT sia sui cartelli presentati come risolutivi all'indomani del caso Zadra, sia sul sito internet dedicato all'orso a firma Groff. Significa che Dallapiccola scarica Groff? Speriamo. In ogni caso deve dare le dimissioni anche Dallapiccola.

Ma interessante è anche il passaggio successivo dove si dice in sostanza che se l'orso attacca sono affari tuoi. E in effetti sul punto della carica dell'orso le indicazioni della PAT erano state sempre reticenti. Dallapiccola sul punto dice che non si possono dare indicazioni, ognuno reagisca come il suo istinto gli suggerisce. Quindi, visto che la stessa provincia ammette che si possono verificare dei casi in cui, nonostante le cautele, si può verificare un attacco, io sono legittimato a portarmi in montagna la mia Ruger 454 Casull carica, e se si verificasse l'imponderabile, invece di essere affari miei come si augurano i neoprimitivisti come Dallapiccola e il presidente WWF, saranno affari dell'orso.

Perché un'altra delle cose disgustose di questa vicenda è come Dallapiccola abbia cercato di far passare, con altre parole, gli stessi concetti dell'animalismo estremistico. Ha fatto un esempio, apparentemente senza né capo né coda, di uno che si introduce in un cortile di una casa privata e si trova di fronte un cane di grossa taglia libero. Poi s'è incartato perché non sapeva bene come andare avanti, però il concetto lo abbiamo capito benissimo: era un altro modo di dire, il bosco è dell'orso, tu sei un intruso.

Perfetto. Scrivilo che espropri tutti i boschi e pagali se hai i soldi. Altrimenti non hai diritto di disporre ablativamente dei beni altrui. E dillo chiaramente che tu limiti surrettiziamente la libertà di circolazione delle persone, invece di fare discorsi pelosi.

Che si prendano rapidi provvedimenti verso questi personaggi. Non se ne può veramente più di questo rischioso delirio.

Avv. Mario Giuliano